“…una disciplina che si fonda sulla gioia di vivere” (R. Toro)
Attraverso la musica, il movimento e il lavoro di gruppo, la Biodanza integra e sviluppa le potenzialità e le funzioni rivolte alla salute e al benessere psicofisico .
Elementi centrali sono l’affettività e il contatto, fondamentali per la crescita del bambino come per la salute dell’ adulto.

Paradigma fondamentale della Biodanza è il principio biocentrico che pone al centro dell’universo la vita in ogni sua forma e stadio.
Nel senso letterale, Biodanza significa “danza della vita” (dal termine greco biòs).
Definita come un sistema per lo sviluppo umano e per la crescita personale, è una disciplina che recupera e sviluppa il potenziale umano attraverso il risveglio della sfera emozionale ed affettiva .
La metodologia di Biodanza si basa sull’interazione di tre elementi strettamente interconnessi: la musica, il movimento, la vivencia.
In sostanza si tratta di specifiche sequenze di esercizi intesi a stimolare lo slancio vitale attraverso movimenti naturali da fare da soli, in coppia o in gruppo, con accompagnamento di musiche adeguatamente selezionate e, talvolta, in silenzio.
La “vivencia” è il prodotto della pratica di Biodanza ed esprime sinteticamente il significato di “ istante vissuto intensamente nel qui e ora“.
Tutto il lavoro è orientato alla stimolazione dei potenziali genetici dell’essere umano, raggruppati in cinque insiemi definiti linee di vivencia:
Vitalità (slancio vitale, gioia di vivere)
Sessualità (capacità di sentire desiderio sessuale, piacere, passione).
Creatività (capacità di rinnovamento applicata alla propria vita)
Affettività (capacità di dare e ricevere affetto, aggregarsi, accettare la diversità).
Trascendenza (capacità di superare il proprio ego).
La biodanza non propone un modello di comportamento né precise strutture di movimento. È praticabile solo all’interno di un gruppo affettivamente integrato che funge da “contenitore protettivo” dove ogni individuo è libero di esprimere il proprio “ bagaglio genetico” di risposte vitali.
L’elaborazione teorica della Biodanza si basa sul concetto che il movimento è alla base della vita . Partendo da questo concetto, nei primi anni ’60, lo psicologo, antropologo e poeta cileno Rolando Toro Araneda iniziò a sperimentare, con successo, l’uso della danza con pazienti in cura psichiatrica presso l’ospedale di Santiago del Cile. Successivamente, Toro esaminò accuratamente questo “sistema di sviluppo integrato “, studiandone la semantica musicale, gli stati di coscienza e i meccanismi biologici , fisiologici e psicologici.
Toro estese l’applicazione e la ricerca fuori dall’ambito clinico, strutturando, nel 1966 , un modello teorico e una metodologia basata sull’associazione musica-movimento-emozione con l’intento di indurre cambiamenti salutari nell’individuo attraverso risposte psicofisiche ed emotive funzionali allo scopo.
Nel 1982 Rolando Toro fondò la prima Scuola di Biodanza del mondo, a Fortaleza (Brasile ).
Dopo essersi ampiamente affermata in Sud-America , nella seconda metà degli anni ottanta Biodanza arriva in Europa e Nord-America. Attualmente il Movimento Mondiale di Biodanza si sta espandendo in tutto il mondo attraverso tre scuole:
IBF (International Biocentric Foundation , che fa capo al fondatore Rolando Toro)
BWA (Biocentric World Association in Europa centrale e settentrionale, e negli USA)
Biodanza Open Source (o Biodanza indipendente, che si sta sviluppando in Spagna, in Brasile e in Argentina).


La più rivoluzionaria caratteristica della Biodanza è che il suo processo di crescita agisce sulla parte sana della persona e non sul conflitto, partendo dal principio che in ognuno di noi c’è un seme sano, d’ amore e di vita.
Attraverso la stimolazione del Sistema nervoso autonomo, la Biodanza andrebbe a favorire i processi di riparazione organica e regolazione globale delle funzioni biologiche ( omeostasi), diminuendo i fattori di stress e dissociazione interiore.
Diversi studi dimostrano gli effetti benefici della biodanza: incremento dell’ autoefficacia percepita, riduzione dei disturbi psicosomatici, incrementata capacità a riconoscere, esprimere e gestire le proprie emozioni, aumento del benessere psicologico, diminuzione dello stress, aumento di sensibilità, creatività e sicurezza in sé stessi.
La Biodanza oggi è praticata in tutto il mondo e viene proposta con finalità educative e a supporto delle terapie per: malattie neurologiche (Parkinson, Alzheimer, Autismo…), oncologia (convalescenza post operatoria), malattie psicosomatiche, disturbi dell’alimentazione, diabete, ipertensione arteriosa e cardiopatie, riabilitazione motoria, disabilità motoria, intellettiva e relazionale, gestanti e coppie in attesa, anziani e bambini istituzionalizzati o ospedalizzati, detenuti, persone con disagio mentale.
In Italia si tratta, come per il resto delle terapie non convenzionali, di una cura non riconosciuta legalmente. Tuttavia la biodanza viene usata diffusamente in cliniche e in centri.
I corsi possono essere tenuti esclusivamente da insegnanti titolari di Biodanza o da tirocinanti (formatisi presso scuole IBF, BWA o Indipendenti).
Ulteriori info su Biodanza
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