Un nuovo paradigma medico che mira al raggiungimento dello stato di salute nella sua realizzazione più completa

Con il suo approccio integrato, la Medicina Funzionale aspira ad individuare e trattare l’origine della disarmonia considerando il paziente nella sua globalità e nella sua unicità.

Per questo motivo, non prevede una “cura per tutti”, bensì una terapia personalizzata che tenga conto delle peculiarità di ciascun individuo.

La Medicina Funzionale si basa sull’idea che il corpo umano sia un insieme di sistemi biologici che interagiscono tra loro sulla base di precisi meccanismi che ne determinano il generale stato di equilibrio .

Sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura ad approccio naturale, la Medicina Funzionale si pone come principale obiettivo il ripristino delle funzioni fisiologiche dell’organismo individuando i fattori responsabili dei processi patologici per intervenire prima dell’insorgere della malattia o per ridurne le conseguenze. Parte dalla valutazione del terreno individuale e dello stile di vita, apportando le necessarie modifiche con interventi di prevenzione primaria. Punta principalmente a ridurre gli stati infiammatori cronici (di basso grado) aspirando a ridurre la frequenza e il peso delle patologie cronico degenerative ampiamente diffuse.

Traendo ispirazione da medicine antichissime, quali la Medicina Tradizionale Cinese e la Medicina Ayurvedica, si occupa di studiare i disturbi funzionali del paziente, ponendo attenzione alle origini del malessere oltre che ai sintomi.

Basandosi esclusivamente su studi scientifici, agisce in sinergia con la medicina ufficiale creando un ponte tra la diagnostica e la terapia.

Prevede un approccio quanto più naturale possibile e fa leva sulle capacità di guarigione intrinseche dell’uomo per ricondurlo al suo stato di equilibrio , ricorrendo alle cure farmacologiche convenzionali solo in casi di necessità.

Non si concentra sul singolo disturbo bensì sull’insieme di elementi che riguardano l’individuo: stile di vita , alimentazione, attività fisica, genetica, relazioni sociali, stato di salute generale e analisi di laboratorio. Tiene inoltre in alta considerazione la sfera emotiva, psicologica e spirituale.

Il termine medicina funzionale, coniato nel 1987 dal Dott. H. Schimmel, fa riferimento alla relativa scuola di pensiero nata in Germania negli anni ‘70-’80 , basata prevalentemente sull’utilizzo di terapie naturali. La medicina funzionale ha voluto infatti integrare le conoscenze medico-scientifiche ortodosse con le medicine tradizionali complementari stimolando i processi di autoguarigione in un’ottica di benessere olistico e favorendo la collaborazione tra medico e paziente.

Sono adottate, nella medicina funzionale, interazioni e integrazioni con terapie naturali come il supporto nutrizionale, la fitoterapia, l’agopuntura, l’omeopatia, l’osteopatia, la medicina ortomolecolare, la kinesiologia, la psicoterapia, la meditazione e altro ancora.

Esistono diverse “medicine funzionali”, ciascuna con il proprio bagaglio di studi e di ricerche.

La maggior parte dei medici funzionali italiani fa riferimento alla scuola tedesca , ricca d’elaborazioni scientifiche sul versante bioenergetico, omeopatico e omotossicologico.

In Italia, la Società Italiana di Medicina Funzionale (SIMF), lavora per promuovere la ricerca, lo sviluppo e la diffusione di nuove soluzioni terapeutiche e diagnostiche ad approccio funzionale, attraverso l’informazione e la formazione in ambito medico. Sono disponibili, presso la SIMF, diversi corsi ufficiali, master e seminari, che permettono la specializzazione in medicina funzionale.

In medicina funzionale è fondamentale l’interdipendenza dei sistemi già noti nella PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia ), a cui necessariamente dovrà essere affiancato il sistema del microbiota il cui ruolo determinante è dimostrato dagli studi scientifici più attuali. I meccanismi di regolazione dell’organismo umano considerati dalla medicina funzionale sono dunque: il sistema nervoso centrale, il sistema neurovegetativo, il sistema endocrino e quindi metabolico , il sistema immunitario e il microbiota.

La medicina funzionale considera 7 squilibri fondamentali da cui può originare qualsiasi patologia:

squilibri del sistema digestivo e del microbiota; squilibri dei processi di detossificazione e biotrasformazione; squilibri del sistema immunitario e infiammatorio; squilibri ormonali e dei neuro-trasmettitori; squilibri del metabolismo ossido-riduttivo e dei mitocondri; squilibri di trasporto del sistema cardiovascolare e linfatico; squilibri dell’integrità strutturale della cellula.

La peculiarità dell’approccio funzionale è l’attenzione prevalente alla reattività fisiologica e alla capacità di autoregolazione del sistema. Con l’obiettivo di mettere il sistema biologico in condizione di recuperare da solo, la medicina funzionale ha almeno 5 compiti:

1 – rimozione della causa stressogena;

2 – individuazione e cura della catena causale coinvolta;

3 – bonifica o cura del terreno individuale;

4 – prevenzione primaria per corpo, mente e spirito;

5 – ripristino di un corretto equilibrio del sistema in un’ottica PNEI-microbiota.

La medicina funzionale pertanto è una medicina integrata, in quanto il suo intervento terapeutico è multidisciplinare, in grado di abbracciare l’individuo nelle sue 3 componenti ( corpo, mente e spirito ). Il paziente che si affida alla medicina funzionale è consapevole di dover  iniziare un percorso di cura di sé, più o meno lungo a seconda della propria storia clinica, introducendo significativi cambiamenti nel proprio stile di vita.

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